I costumi si sono evoluti

Il galateo moderno

I costumi si sono evoluti e, con il passare del tempo, ogni consiglio scritto dall’uomo sembra essere stato superato. Questo, però, non vuol dire che non esistano più regole da seguire: l’etichetta è in continua evoluzione e riesce a unire sia nuove esperienze che vecchi usi. Se, dunque, cambia nella sua sostanza, lo scopo del galateo è sempre lo stesso: il rispetto del prossimo, una convivenza gradevole tra individui e una società più armoniosa per il benessere di tutti.

Regola il tono

In qualsiasi occasione, in ogni circostanza, nelle community e sulle bacheche social: devi darti una regolata. Quindi stop alle parole pesanti, alle offese, ai toni minacciosi e violenti nei confronti dei presenti o degli assenti. Ma soprattutto rispetto per la privacy. Non sbandierare ai quattro venti cose che non potresti dire. E questa non è solo una regola di buona educazione.

Il monito del Papa: “Le parole violente sui social distruggono le persone”

“In un tempo in cui, specialmente nei social media ma non solo, molti usano un linguaggio violento e spregiativo, con parole che feriscono e a volte distruggono le persone, si tratta invece di calibrare il linguaggio e, come diceva il vostro Santo protettore Francesco di Sales nella Filotea, usare la parola come il chirurgo usa il bisturi”. Così papa Francesco durante il suo discorso ai rappresentanti della stampa estera in udienza in Vaticano. Il Pontefice invita poi la stampa a non dimenticare il Mediterraneo, “che si sta convertendo in cimitero”.
“In un tempo di troppe parole ostili, in cui dire male degli altri è diventato per molti un’abitudine, insieme a quella di classificare le persone, bisogna sempre ricordarsi che ogni persona ha la sua intangibile dignità, che mai le può essere tolta. In un tempo in cui molti diffondono fake news, l’umiltà ti impedisce di smerciare il cibo avariato della disinformazione e ti invita ad offrire il pane buono della verità”, ha aggiunto Bergoglio.
“Certi titoli ‘gridati’ possono creare una falsa rappresentazione della realtà”, ha detto il Papa, che ha poi invitato i giornalisti ad “essere umili”. “Non vuol dire mediocri – ha sottolineato – ma piuttosto consapevoli che attraverso un articolo, un tweet, una diretta televisiva o radiofonica si può fare del bene ma anche, se non si e’ attenti e scrupolosi, del male al prossimo e a volte a intere comunità”. “Una rettifica è sempre necessaria quando si sbaglia – ha evidenziato -, ma non basta a restituire la dignità, specie in un tempo in cui, attraverso Internet, una informazione falsa può diffondersi al punto da apparire autentica. Per questo, voi giornalisti dovreste sempre considerare la potenza dello strumento che avete a disposizione, e resistere alla tentazione di pubblicare una notizia non sufficientemente verificata”.

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