Tra le tante voci del mondo

Vedere la realtà con gli occhi del Signore

Sant’Ignazio suggerisce, prima di prendere una decisione importante, di immaginarsi al cospetto di Dio alla fine dei giorni.

Quella è la chiamata a comparire non rimandabile, il punto di arrivo per tutti, per tutti noi.

Allora, ogni scelta di vita affrontata in quella prospettiva è ben orientata, perché più vicina alla risurrezione, che è il senso e lo scopo della vita. Come la partenza si calcola dal traguardo, come la semina si giudica dal raccolto, così la vita si giudica bene a partire dalla sua fine, dal suo fine.

Sant’Ignazio scrive: «Considerando come mi troverò il giorno del giudizio, pensare come allora vorrei aver deciso intorno alla cosa presente; e la regola che allora vorrei aver tenuto, prenderla adesso» (Esercizi spirituali, 187). Può essere un esercizio utile per vedere la realtà con gli occhi del Signore e non solo con i nostri; per avere uno sguardo proiettato sul futuro, sulla risurrezione, e non solo sull’oggi che passa; per compiere scelte che abbiano il sapore dell’eternità, il gusto dell’amore.

Esco da me per andare ogni giorno al Signore?

Ho sentimenti e gesti di pietà per i bisognosi?

Prendo le decisioni importanti al cospetto di Dio?

 

Lasciamoci provocare almeno da uno di questi tre stimoli. Saremo più in sintonia col desiderio di Gesù: non perdere nulla di quanto il Padre gli ha dato (cfr Gv 6,39). Tra le tante voci del mondo che fanno perdere il senso dell’esistenza, sintonizziamoci sulla volontà di Gesù, risorto e vivo: faremo dell’oggi che viviamo un’alba di risurrezione.

Papa Francesco, omelia 4 novembre 2019

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