Non solo “pezze di rattoppo”

Scheduled Eventi Notizie Notizie Congregazione Notizie Laici Pastorale Vocazionale

  

 

“Tutti hanno bisogno di una grande carità

per andare avanti”

(B. Teresa Grillo Michel)

 

Ero tutto assorto nella lettura dei giornali per calcolare, se possibile, quante persone e famiglie sono oggi nel bisogno a causa della crisi che sta coinvolgendo il mondo intero; tutto questo mi preoccupava, avendo provato anch’io cos’è la povertà.

“Qual è … mi chiedevo – la vera causa? Se ne potrà uscire senza troppi danni per coloro che vivono del loro onesto lavoro? E cosa pensare di tutto questo sfascio dell’economia e della finanza che ha posto sul lastrico intere nazioni?”. Le domande palesavano il desiderio di non cercare solo “pezze di rattoppo” per tamponare i buchi creati, – opera già per se stessa di una difficoltà quasi insuperabile e già sperimentata nel passato con scarsi risultati, – quanto di escogitare e di trovare una soluzione che permettesse di ricostruire “ex novo” un cammino più efficace – fino ad oggi mai sperimentato – abbandonando i sentieri non percorribili, per “risistemare” le condizioni di vita degli uomini del nostro tempo, per dare sicurezza, giustizia, equità e possibilità di una vita onesta anche se sobria: diritti, questi di tutti e di ciascun uomo.

Mentre “m’arrabattavo” come un “Azzeccagarbugli” di manzoniana memoria, per ricercare una soluzione fedele alla visione cristiana della vita, come i principi sociali cristiani ci propongono, in difesa dell’uomo in quanto tale, alzando gli occhi dal giornale che avevo tra le mani mi imbattei nelle fotografie disposte sulla scrivania per ricordare persone a me care: il mio papà nato povero, vissuto povero e morto povero; la mia mamma con un volto pieno di rughe segno di stenti e di sofferenze; mia sorella Elena che si pose a mio servizio per 18 anni e che mi raccomandò, prima di esalare l’ultimo respiro, di non venir meno alla vita di povertà vissuta con dignità dai nostri genitori.

Che cosa avrei potuto congetturare, quando ancora erano in vita, per mitigare le loro sofferenze che le fotografie facevano risaltare? Proseguire nell’ annuncio della giustizia, della solidarietà, dell’ equità…? Risentire quasi fisicamente questa sofferenza che mi avevano lasciato in eredità? Mi passarono per la mente i pensieri più strani e curiosi ricordando quelle difficoltà. Giunsi, nella mia fantasia, fino ad immaginarmi il racconto degli Atti degli Apostoli là dove, durante il sonno, l’Apostolo Paolo sentì un Macedone che lo supplicava: “Vieni in Macedonia e aiutaci!” (Atti 16:9).

A questo punto, per non fantasticare e distrarmi un po’, alzai gli occhi e m imbattei nella fotografia della Madre Teresa Grillo Michel donna – oggi Beata – che ha fatto della sua mente, del suo cuore, delle sue forze, delle sue sostanze un dono, fino alla morte agli “ultimi” considerando un privilegio servire gli abbandonati, i rifiutati, chi non conta nulla… Il suo motto era “l’abbandono filiale in Dio nel servizio al fratello, principalmente al più bisognoso: al cieco, al paralitico, al muto, all’infermo, all’infanzia abbandonata, all’anziano solitario, al debole mentale” (Cfr Costituzioni n.9).

Questa è saggezza, anzi ragionamento da Santi, da persone che attuano il Vangelo con coerenza. I loro occhi, la loro mente e il loro cuore offerti a Gesù non potevano non essere offerti a tutti coloro in cui Gesù stesso si è immedesimato dicendo: “Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi… Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. (Matteo 25:35, 40)

Chi non si è mai accostato ad un Istituto di madre Michel, in Alessandria o altrove, chi non si è mai chinato su un povero, un ammalato, un bisognoso, un “barbone”, un rifiutato da questa società del benessere, non è in grado di comprendere le parole della Madre alle sue Figlie spirituali: “Amate tutto ciò che è piccolo e povero, fate conto che le fatiche più umilianti e dure siano le vostre, non mettetevi mai innanzi fuorché quanto potete togliere il carico penoso agli altri che lo rifiutano” (Madre Michel, Primo regolamento).. Questo era gioia per la Madre; e a buon diritto avrebbe potuto ripetere le parole che l’ Apostolo Paolo rivolte agli anziani della Chiesa di Efeso: “In tutto le maniere vi ho mostrato che i deboli si devono soccorrere lavorando così, ricordando le parole del Signore Gesù che disse: “Si è più beati nel dare che nel ricevere” (Atti 20:35).

La cultura dell’uomo moderno e del mondo di oggi, se non cambierà, non potrà aiutare gli uomini ad uscire dalla grande crisi che le è piovuta addosso e che sta moltiplicando i poveri, gli indigenti e molte famiglie che un tempo erano provvisti del necessario.

Percorrendo la vita di Madre Michel si ha la netta convinzione che il suo motto è sempre stato: “I care”, cioè “Mi importa”, massima che sarà cara a Don Milani. Madre Michel ha aggiunto l’esortazione dell’apostolo Giovanni: “Figlioli non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità”. Questo è l’orizzonte di Madre Michel, questo il “quotidiano” che fa grandi le persone di fronte agli uomini e a Dio stesso.

Non altro ci si deve attendere da persone che, come Madre Miche!, hanno il coraggio di riconoscere: “Mi venne in mano il libro del Cottolengo. Lo lessi: non ne avevo mai sentito parlare prima, e mi venne il desiderio di andare a Torino a visitare quel monumento di carità cristiana. Mi vergognai di essere arrivata a 36 anni, ne avevo tanti allora, e così vicina a Torino senza averlo mai sentito nominare. Mi sentii vinta e caddi in ginocchio davanti a quel Dio di amore che aveva ispirato a quell’anima tante belle cose e lo pregai che mi aiutasse a fare un po’ di bene anch’io” (Lettera di Madre Michel a Federico, 7.2.1900).

 Sua Ecc. Mons. Fernando Charrier

 

 

rfwbs-sliderfwbs-sliderfwbs-sliderfwbs-sliderfwbs-sliderfwbs-sliderfwbs-sliderfwbs-sliderfwbs-sliderfwbs-sliderfwbs-sliderfwbs-slide